Il segno del cane by Jean Hougron

Il segno del cane by Jean Hougron

autore:Jean Hougron
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fantascienza
editore: Arnoldo Mondadori Editore
pubblicato: 1961-12-16T16:00:00+00:00


Attesi l'urto, il balzo, lo scontro. Invece i veicoli si fermarono al limite del dominio dei Rhunq. Gli uomini ne scesero allineandosi su una sola riga. I muggiti e i balzi raddoppiarono, mentre alte fiamme scaturivano dalle mandibole dei mostri. Lo spettacolo era sconvolgente e confesso che non credevo ai miei occhi.

Gli uomini avanzarono, sempre su una sola linea, e vidi i Rhunq esitare. I loro balzi diminuirono di frequenza, il loro volo diventò più lento, impacciato, come se gli animali stessero muovendosi in un liquido denso. Gli uomini continuarono ad avanzare. Scrutavo i loro volti: erano rigidi, come pietrificati, non erano facce stravolte dalla rabbia o dall'odio o dalla paura, facce di soldati che si slanciano nel combattimento. Quelle erano espressioni di credenti mossi dalla loro fede. Andavano diritti verso i mostri che facevano pensare a montagne di muscoli squassate da movimenti convulsi.

Trattenevo il fiato, chiedendomi che cosa sarebbe accaduto al momento dello scontro tra uomini e mostri. Mi chiedevo anche come si poteva spiegare l'apparente torpore dei Rhunq. E improvvisamente quello spettacolo, che si svolgeva con una lentezza da incubo, venne sconvolto da un enorme balzo. Uno dei Rhunq, che si trovava a una decina di metri dalla linea dei Sirkomiani, si protese, strappò da terra uno degli uomini, e lo squartò con un colpo dei suoi artigli, più lunghi di un braccio umano, gettandone poi i resti contro la barriera di protezione sulla quale rimbalzarono prima di ricadere al suolo. Gli altri Sirkomiani non si mossero, tranne uno. L'uomo fuggì urlando, alla cieca, finché urtò contro la barriera magnetica, e incominciò a colpire a pugni chiusi, convulsamente, folle di terrore.

Il secondo attacco fu improvviso quanto il primo, ma questa volta furono quattro i Rhunq che si precipitarono contemporaneamente sui Sirkomiani. Questa volta, l'attacco seminò il terrore fra le file degli uomini, parecchi dei quali fuggirono. Osservai una cosa strana. I Rhunq non si preoccupavano affatto di inseguire i fuggitivi ciechi di terrore. Ne conclusi, forse un po' affrettatamente, che essi sceglievano le proprie vittime per motivi ben precisi.

Alla fine, i fuggitivi si rifugiarono accanto alla barriera cercando di attraversarla. Ma come tutte le barriere protettive di quel genere, essa era penetrabile da una parte sola, e ogni sforzo fu quindi vano. Uno dei Sirkomiani, pazzo di terrore, si voltò, e slanciatosi di corsa attraversò la mandria dei Rhunq, disparve fra la vegetazione. Sebbene fosse passato a meno di un metro da uno degli animali, questi non cercò nemmeno di afferrarlo. Ciò mi confermò l'idea che essi scegliessero le loro vittime. Ma con quali criteri, fondandosi su quali precise caratteristiche, i Rhunq operavano la loro scelta?

Stavo cercando di ricordare tutto ciò che mi aveva detto Alhena, quando avvenne qualcosa di prodigioso.

Uno degli Uomini-Forza si staccò dalla fila che s'era ricomposta, e avanzò, solo, verso i Rhunq. Gli animali indietreggiarono lentamente, strisciando all'indietro, fianco a fianco, con un movimento elastico, emettendo corte fiamme verdi, muggendo debolmente, come animali domati. Poi, a un tratto, uno dei Rhunq affrontò l'Uomo-Forza. L'animale s'alzò sulle zampe posteriori, agitando le altre, minaccioso.



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